FIAT COUPE’ 1,8

| Tutta motore e aggressività |

150000 km

2000

1747 | PRATOLA SERRA | 131 CV

205 Km/h

72.762

Prodotta: 1997 / 2000

Fiat Coupè è un’autovettura con carrozzeria di tipo coupé, prodotta dal 1994 al 2000 dalla casa automobilistica italiana FIAT. La vettura è nota anche come Progetto 175. Si tratta dell’unica vettura, a marchio FIAT, disegnata da Chris Bangle destinata alla produzione in serie. Venne prodotta in oltre 70 000 esemplari in 6 anni..

Disegnata da Chris Bangle[3] (a quel tempo al centro stile Fiat) e dal centro stile Pininfarina[2] (principale curatore degli interni), la Fiat Coupé è una vettura sportiva il cui pianale è basato sul progetto VSS detto Tipo 2[5], utilizzato su vari modelli del gruppo Fiat tra cui Fiat Tipo e Bravo, Alfa Romeo GTV (modificato), 155, Lancia Delta seconda serie e altri modelli. In previsione dell’installazione di potenti motori in fase di sviluppo, il telaio fu ideato con una buona rigidezza torsionale, le sospensioni non furono oggetto di particolare attenzione per il tipo di vettura, l’avantreno ed il retrotreno erano ripresi dai modelli da cui derivava, all’anteriore McPherson mentre al posteriore erano presenti dei bracci longitudinali montati su un telaio ausiliare con molla separata dall’ammortizzatore, la barra stabilizzatrice svolgeva anche la funzione di controllo della convergenza, tale schema non è particolarmente performante in quanto questa soluzione non permette il recupero dell’angolo di camber durante il rollio della vettura facendo perdere aderenza alla ruota in appoggio. Veniva offerta in diverse motorizzazioni, esclusivamente a benzina, da 1 800 cm³ e 2 000 cm³, anche in versione turbo. La vettura era assemblata dalla Pininfarina all’interno dei propri stabilimenti.

I motori erano situati in posizione trasversale, la trazione era sulle ruote anteriori e il cambio era disponibile inizialmente a 5 marce successivamente a 6.

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Al debutto, avvenuto nel febbraio 1994 in Italia e nella tarda primavera in Europa, il motore offerto, conosciuto anche come “Bialbero Lampredi”, era da 1 995 cm³ in versione aspirata da 102 kW (139 CV) e in versione turbo da 140 kW (190 CV), propulsori in comune con la produzione Lancia, adottati anche dal modello Delta prima e seconda serie. La motorizzazione turbo da 140 kW (190 CV) permetteva al coupé (come provato da numerose testate automobilistiche dell’epoca) di accelerare nel classico 0-100 km/h in circa 7 secondi, dimostrando prestazioni migliori di quelle dichiarate ufficialmente da Fiat (7,5 secondi), la velocità massima dichiarata era di 225 km/h ma nel test effettuato dalla rivista Quattroruote sfiorò i 238 km/h. Viste le grandi prestazioni, le versioni sovralimentate montavano inoltre di serie un differenziale autobloccante meccanico a giunto viscoso (Ferguson) chiamato Viscodrive per migliorare la guida e limitare i serpeggiamenti in fase di brusche accelerazioni o perdite di aderenza di una delle due ruote motrici. Fu una delle poche trazioni anteriori sportive dell’epoca a vantare un differenziale autobloccante montato di serie.

Nel primo periodo di commercializzazione, fino al novembre 1994, le vendite risultavano sopra la media con circa 17 000 ordini complessivi.

Nel giugno del 1996 venne messo in comune il motore già presente sulla Fiat Barchetta da 1 747 cm³ e 96 kW (131 CV), da 4 cilindri, mentre i due motori di cilindrata maggiore vennero sostituiti pochi mesi più tardi da una nuova generazione di 5 cilindri in linea da 108 kW (147 CV) e 160 kW (220 CV) per le versioni aspirate e turbo rispettivamente.

Questi nuovi motori disponevano entrambi di 20 valvole e sia la versione aspirata che la 2.0 20 valvole Turbo da 160 kW (220 CV) sono dotate di albero controrotante di equilibratura, fasatura variabile delle valvole lato aspirazione, sistema di accensione dotato di bobina specifica dedicata per ogni cilindro. Nella versione Turbo la sovralimentazione avviene tramite turbocompressore Garrett TB2810 e intercooler con overboost; la coppia motrice di 310 N⋅m (31,6 kg⋅m) era disponibile già a 2 500 giri al minuto, mentre la potenza di 160 kW (220 CV) veniva sviluppata a 5 750 giri al minuto. Il propulsore fu dotato inoltre, in fase di progettazione, di un tromboncino di aspirazione ad effetto Venturi che, collocato a lato della scatola filtro, grazie all’accordatura eseguita in fase di sviluppo, riusciva a migliorare la fluidodinamica dell’aria aspirata dal motore ad alto e medio numero di giri. L’ampio range di utilizzo e la rotondità di funzionamento lo avvicinavano ad un 6 cilindri in linea, grazie soprattutto al controalbero di equilibratura e ad un ottimale lavoro dei tecnici in fase di accordatura condotti di aspirazione, scarico, fasatura della distribuzione e inerzia del gruppo turbocompressore. Nel 1998, il 2.0 aspirato da 108 kW (147 CV) venne sostituito con una versione da 113 kW (154 CV), con sistema VIS con collettori aspirazione a lunghezza variabile.

A quei tempi, la motorizzazione di punta rese la Fiat Coupé la vettura a trazione anteriore più veloce mai prodotta dalla Fiat con una velocità massima dichiarata di 250 km/h ed era capace, nelle versioni a 6 marce prodotte dal 1999 in poi, di coprire lo 0-100 km/h in appena 6,3 secondi (dati ufficiali Fiat) e 6,5 per le versioni a 5 marce; nel novembre del 1996 in un test effettuato dalla rivista Automobilismo il Coupé 20v turbo raggiunse i 100 km/h in soli 6,1 secondi, ottenendo prestazioni ancora migliori di quelle dichiarate. Durante un test, eseguito da Quattroruote, con un modello di Fiat Coupé Limited Edition equipaggiato con il motore 2.0 Turbo da 160 kW (220 CV) fu raggiunta la velocità di 252,029 km/h in quinta marcia.

Già dal 1994 era anche disponibile in Fiat il kit estetico Abarth/Zender composto da: minigonne, paraurti anteriore di disegno diverso, sottoparaurti posteriore (uguale all’originale ma più pronunciato) e spoiler posteriore che incrementava il carico aerodinamico sul posteriore della vettura donandole una maggiore stabilità alle alte velocità (veniva montato nella parte verticale del baule e non sopra come tutti gli altri spoiler, era un prolungamento della carrozzeria). I ricambi erano disponibili sia con marchiatura Abarth che Zender.

Inoltre, anche per la versione 20V turbo erano disponibili i sedili Recaro (come quello che sarebbe stato montato in seguito sulle limited edition e turbo plus) anteriori in sostituzione di quelli in tessuto.

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