Renault R 4 BASE

Trent’anni di storia

150000 km

1987

956 | CLEON - FONTE | 34 CV

115 Km/h

8.135.424

Prodotta: 1961 / 1992

Oltre trent’anni di storia alle spalle, più di otto milioni di modelli venduti, una sola parola per definirla: iconica. Sì, perché quando si parla della R4 non si parla solamente di un lungo capitolo di storia di Renault (e dell’automobile), ma anche di parte della storia del XX Secolo.

Innumerevoli, infatti, sono state le imprese sportive, soprattutto sui terreni impervi e sterrati. Dal Rally di Montecarlo alla Parigi-Dakar, Renault 4 si è sempre contraddistinta, oltre che per le sue linee inconfondibili e il suo design rivoluzionario, anche per la resistenza della componentistica e delle parti meccaniche, tanto da essere utilizzata nelle competizioni sportive fino al 2000.

Nello sport, nei film, nelle pagine di cronaca. Renault 4, oltre che essere protagonista di un film Netflix del 2019 (4Latas), è finita su tutte le prime pagine italiane il 10 maggio 1978, quando tutti i giornali italiani misero in prima pagina la R4 sul quale fu ritrovato, il giorno prima, il corpo senza vita di Aldo Moro.

Eppure l’inizio non è stato dei migliori. Le sue linee “ruvide” non piacquero subito e si rischio di vederla andare fuori produzione in fretta in favore della R6…ma questa è un’altra storia!

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LA STORIA

La storia della Renault 4 inizia nel 1956, quando l’allora presidente Pierre Dreyfus diede il via al progetto 112, volto alla realizzazione di una vettura in grado di contrastare il successo commerciale della Citroën 2CV, una vettura che nonostante i suoi otto anni di carriera sulle spalle non accennava a declinare ed era ancora distante dall’apice della sua fama e del suo successo.

Inoltre, la nuova vettura di Billancourt doveva proporsi come sostituta della 4CV, oramai in listino da dieci anni e quindi non più al passo con i tempi, ma per le sue caratteristiche doveva anche andare a sostituire la vetusta Dauphinoise, versione giardinetta della Juvaquatre d’anteguerra.

Così prendendo come spunto la 2CV di casa Citroën, la vettura doveva enfatizzarne quelli che erano i contenuti e aumentarne le doti di praticità, pur mantenendo ridotto il prezzo, che venne fissato già in fase di progetto sui 350mila franchi. La nuova piccola Renault doveva essere un’utilitaria, ma anche una vettura per le signore e una pratica auto per il carico merci e per il tempo libero; doveva inoltre essere caratterizzata, come si è detto, da un basso prezzo di listino, essere semplice nella manutenzione e affidabile a qualsiasi condizione climatica.

IL DEBUTTO

Nel luglio del 1961 avvenne una prima presentazione alla stampa, i cui principali rappresentanti furono convocati dalla casa francese nel territorio lagunoso della Camargue, nella Francia meridionale. La scelta cadde su tale ambientazione per dimostrare le capacità della R4 di affrontare anche terreni impervi. Questo aspetto fu tra quelli che maggiormente impressionarono i giornalisti accorsi alla presentazione, ma anche altre caratteristiche suscitarono scalpore in senso positivo, tra cui le sospensioni e l’affidabilità.

Il 21 settembre dello stesso anno vi fu la presentazione al pubblico: allo stand Renault del Salone dell’automobile di Francoforte, fece bella mostra di sé la nuova Renault 4, che in quell’occasione era presente nell’allestimento L (“Lusso”). La Renault 4 era stata pensata e realizzata per gli scopi più diversificati e badando molto all’economia dell’auto, cosicché, quando il pubblico la vide al Salone di Parigi, rimase stupito da quest’auto dalle forme e dalle finiture così rozze. Allo stupore subentrò poi la diffidenza, un po’ come avvenne alla fine degli anni quaranta con la 2CV.

LA MECCANICA

Per quanto riguarda l’architettura meccanica, le esigenze di versatilità della vettura 112 imposero la trazione anteriore, una primizia presso la Renault che fin dal momento della sua nascita aveva sempre avuto in listino modelli con trazione sul retrotreno (tranne il prototipo del furgone Estafette, in fase di collaudo al momento del varo del progetto 112). Per quanto riguarda il motore, inizialmente venne imposto un tetto di cilindrata pari a 600 cm³, motivo per il quale la stampa specializzata cominciò a indicare la vettura come 3CV.

Per quanto riguarda la carrozzeria, poche furono le concessioni all’eleganza o comunque, in generale, al fattore estetico, poiché dal progetto 112 si voleva una vettura razionale e pratica, anche a discapito della bellezza. Date le direttive di Dreyfus, la carrozzeria praticamente si sarebbe disegnata quasi del tutto da sola in base anche a ciò che fu imposto dal comparto meccanico: grande e voluminosa in rapporto alla fascia di mercato occupata dalla futura Renault e con un ampio portellone posteriore. Il compito di disegnare la carrozzeria fu assegnato a Robert Barthaud

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