Renault CARAVELLE

Tra R8 e Floride Coupè

100.000 km

1962

956 | CLEON-FONTE | 44 CV

135Km/h

67.323

Prodotta: 1962 / 1968

La Caravelle debuttò nel 1962 come coupé, per rimpiazzare la Floride Coupé, uscita di produzione proprio in quell’anno.

LA STORIA
All’inizio degli anni ’60  Pierre Dreyfus pensò a un restyling per la Floride, una vettura sportiveggiante, ma dalle prestazioni modeste e dal successo solo parziale. Per questo il presidente della Renault contattò Pietro Frua, che qualche anno addietro aveva già collaborato proprio allo sviluppo della Floride. A Frua fu richiesto di realizzare una vera due posti più due che potesse accogliere più comodamente due eventuali passeggeri posteriori in maniera tale da non risultare troppo sacrificati. Per questo, partendo dalle linee della Floride, Frua ridisegnò la parte posteriore del padiglione, mentre apportò altre modifiche in alcuni dettagli di altra natura. Per quanto riguarda la base meccanica, si scelse di utilizzare quella predestinata alla futura Renault 8, all’epoca ancora in fase di progetto.

Al Salone di Parigi del 1963, fu presentata invece la Caravelle 1100, che andò a sostituire la prima Caravelle con motore da un litro.
Anche il motore cambiò: si trattò della seconda variante appartenente alla famiglia dei motori Cléon, un’unità da 1108 cm³ in grado di erogare fino a 47 CV DIN di potenza. Le prestazioni migliorarono sensibilmente rispetto alla precedente Caravelle e la velocità massima raggiunse i 145 km/h. Fra gli altri aggiornamenti vi fu anche l’arrivo di un nuovo cruscotto a due strumenti circolari con indicatore del livello carburante situato a sinistra del piantone dello sterzo. Quest’ultimo, dal canto suo, cambiò disegno e divenne a razze traforate.

L’EVOLUZIONE
Due anni dopo, al Salone di Parigi del 1965, il motore subì un altro incremento di potenza, stavolta più contenuto, e reso possibile grazie all’adozione di un carburatore doppio corpo, con cui si raggiunsero i 51 CV. La strumentazione vide l’aggiunta del contagiri. Anche le prestazioni di quella che fu denominata ufficialmente Caravelle 1100 S crebbero leggermente, ma ciò non consentì un gran successo commerciale della Caravelle, anche perché già a partire dalla metà degli anni sessanta sua linea cominciò ad essere decisamente superata. Pertanto la Caravelle fu tolta di produzione nel luglio del 1968.
Uscita di scena la Caravelle, bisognò attendere alcuni anni prima di rivedere delle Renault coupé: nel 1971 arrivarono infatti le Renault 15 e 17 (quest’ultima poi ribattezzata, per il solo mercato italiano,177).

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IN AUTOCASTELLO
Decisi di acquistare la nostra Caravelle bianca dopo averla vista in concessionario Rover di Legnano”, ci racconta Maurizio Cozzi, titolare di Autocastello. “E devo essere onesto: ebbi la sensazione di aver commesso un errore. Il veicolo, che all’apparenza sembrava in buone condizioni, aveva bisogno di un restauro particolarmente intenso e mi spinse a demordere”.
Poi, all’improvviso, la soluzione: “non rinunciai mai davvero a restaurare la Caravelle e negli anni mi resi conto, studiando, che la Caravelle aveva diverse parti in comune con la R8. Così, quando il nostro rottamatore mi segnalò una R8 avviammo il progetto”.

IL RESTAURO
“È stato davvero lungo e complicato, il carrozziere che se ne occupò dovette segare il piantone, per dirne una, per poter inserire quello della R8.
Quando tornò in Autocastello sembrava rinata, anche se ancora mancavano tutti i particolari esterni ed interni. Questi ultimi vennero portati da un artigiano locale che li rifece in maniera splendida. La copertura del cruscotto è stata fatta in vera pelle in quanto l’originale, in finta pelle, non si riusciva a modellare come necessario. Tutte le parti cromate sono state rifatte perché ammalorate e corrose. Il rimontaggio della parte meccanica è stato eseguito dalla mia officina utilizzando tutto quanto c’era di recuperabile dalla R8 (avantreno, retrotreno, motore e cambio). Una curiosità: servivano dei tondini cromati per coprire i sostegni dei paraurti che diversamente sarebbero rimasti a vista. Non essendoci i ricambi originali tagliammo le gambe cromate di un vecchio tavolino che risolsero perfettamente il problema
”.

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