Renault WIND COLLECTION 1.2 TCE
| La biposto da città |
38000 km
2011
1149 | D4FT | 100 CV
190 Km/h
50 Per nazione
Prodotta: 2010 / 2013
Renault Wind è una piccola autovettura di tipo targa a due posti, prodotta dal 2010 al 2013
Già da quasi due anni prima del lancio della Wind erano trapelate le prime indiscrezioni relative ad una piccola roadster con tetto rigido a scomparsa che la Casa della Losanga aveva in programma di realizzare in futuro. La stampa specializzata aveva cominciato a pubblicare i primi disegni della futura sportiva Renault, disegni che tra l’altro non erano molto dissimili da quelle che sarebbero state le linee della vettura definitiva. Inizialmente, la nuova “scoperta” francese veniva indicata con il nome di Twingo CC, ad indicare quale sarebbe stata la base meccanica di partenza: solo poco prima della presentazione è stato rivelata la denominazione definitiva: Wind, un nome che riprende quello di una concept-car con carrozzeria roadster esposta dalla Casa francese nel 2004 al Salone di Ginevra.
La presentazione ufficiale è avvenuta nuovamente a Ginevra nel marzo 2010, ma per la commercializzazione si sarebbe dovuto attendere fino all’autunno successivo.
Va subito detto che, fin dalle sue prime apparizioni sotto forma di disegni, la Wind non si presentava affatto come una vera e propria roadster, né tantomeno come una vera e propria coupé-cabriolet, poiché il solo elemento che va a scomparire nel vano bagagli è unicamente il tetto, mentre il lunotto rimane fisso a separare l’abitacolo da una coda piuttosto voluminosa e sviluppata in altezza. La vettura appare quindi più di tipo Targa, che non roadster o altro. Nel 2010, le autovetture in produzione di tipo Targa sono rare e la Wind ne rappresenta uno dei pochi esempi. Neppure la Porsche 911 (che in passato annoverava versioni Targa) è arrivata al 2010 con una vera versione in questa configurazione, poiché la 911 Targa di tale periodo ha in realtà un ampio tetto retraibile, ma che non include i montanti esterni laterali, che rimangono così fissi.
Nel complesso il corpo vettura appare abbastanza dinamico, con il suo muso corto e relativamente affusolato e la coda alta che fanno apparire la vettura come protesa in avanti e pronta a scattare.
Il frontale riprende molti caratteri stilistici tipici della Twingo II da cui la Wind deriva, anche se tali caratteri appaiono leggermente rivisti. È il caso, per esempio, dei gruppi ottici, leggermente più piccoli e dal disegno più smussato rispetto alla citycar, o della calandra, non più completamente liscia, ma dotata di una piccola “gobbetta” al centro, la quale fa da alloggiamento per lo stemma della Casa. Simile, ma non uguale, a quello della Twingo II è anche il disegno del paraurti anteriore, dotato anch’esso di prese d’aria laterali di forma trapezoidale, ancorché ridisegnate, e di una presa d’aria centrale sviluppata orizzontalmente, di forma rettangolare, ma che nella Wind è più grande. La vista laterale è la parte che esprime maggior dinamismo, grazie alla linea di cintura discendente in avanti ed alle fiancate robuste, sottolineate da una nervatura longitudinale posta nel lato inferiore della porta e da una bombatura longitudinale che corre parallela alla linea di cintura, a pochi centimetri da quest’ultima, e termina in coda, in corrispondenza dei fari posteriori, con i quali si raccorda in maniera assai efficace. Gli stessi fari posteriori, dal disegno a “boomerang”, sono l’elemento più caratterizzante della coda, che integra anche uno spoiler.
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L’abitacolo della Wind rivela alcune pecche, derivanti in particolar modo dalla non eccelsa qualità delle plastiche, dal volante, regolabile solo in altezza ma non in profondità, e dalla scarsità di vani portaoggetti. L’abitacolo è per due persone, com’era del resto lecito aspettarsi da una vettura descritta come roadster fin dal prima del suo debutto. I sedili, dal disegno sportivo, sono avvolgenti. Il cruscotto, dal particolare disegno quasi motociclistico, è gradevole alla vista ed integra tachimetro, contagiri ed un terzo strumento con indicatore del livello carburante e temperatura dell’acqua.
Il tetto si apre o si chiude elettricamente in 12 secondi, eseguendo una rotazione sul modello della Ferrari 575 Superamerica, e va a scomparire verticalmente nel bagagliaio, in modo da occupare meno spazio possibile. Una soluzione molto efficace che consente di ridurre il peso dell’intero sistema a soli 21,8 kg. Ne consegue che la capacità del vano bagagli sia di ben 270 L, con l’unico neo relativo alla presenza di due barre di rinforzo, che collegano i duomi posteriori alla scocca, le quali ostacolano l’operazione di carico.
La Wind condivide pianale e meccanica con la Twingo seconda serie, in listino da ormai tre anni. Partendo dalla struttura originaria, i tecnici di Renault Sport Technologies (reparto che si è occupato della progettazione della vettura), hanno applicato delle barre di irrigidimento sotto il pianale ed all’interno del vano bagagli. Come risultato dell’irrigidimento della scocca, si è ottenuto un aumento della rigidità torsionale, portata a 9000 Nm/°.
Lo schema meccanico della vettura è del classico tipo “tutto avanti” (motore anteriore e trazione anteriore). Lo schema delle sospensioni prevede un avantreno a ruote indipendenti di tipo MacPherson con braccio inferiore realizzato in alluminio, molle elicoidali e barra stabilizzatrice da 22 mm. Il retrotreno è invece a ruote interconnesse con bracci longitudinali, molle elicoidali e barra stabilizzatrice da 24 mm. Su entrambi gli assi sono presenti ammortizzatori idraulici, derivati dalla Twingo RS e ritarati da Renault sport.
L’impianto frenante prevede freni a disco sulle quattro ruote: i dischi all’avantreno sono autoventilanti e i posteriori pieni, entrambi derivati dalla Megane II, rispettivamente di 280 mm e 240 mm; le pinze freno anteriori sono le stesse della Laguna III e le posteriori sono quelle della Megane II. Lo sterzo è invece a cremagliera, con servocomando ad azionamento elettrico con lo stesso rapporto di demoltiplicazione della Clio III RS.
Il modello presente in Autocastello presenta un motore 1.2 da da 1149 cm³ sovralimentato da turbocompressore, con potenza massima di 100 CV ed è la versione “Collection“, con livello di allestimento molto accessoriato e previsto unicamente per la 1.2 Turbo TCe.
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