BMW Z3 1.9
| Roadster o Coupè? |
120000 km
2000
1900 | M43B19 | 118 CV
190 Km/h
297.087
Prodotta: 1995 / 2002
Bmw Z3 è una vettura sportiva a due posti prodotta dalla casa automobilistica tedesca BMW dal 1995 al 2002. È stata proposta sia come roadster sia come coupé.
Presentata dapprima con carrozzeria aperta, la Z3 fu la prima roadster moderna del mercato di massa prodotta dalla Casa bavarese, come anche il primo modello della casa tedesca a essere assemblato negli Stati Uniti: veniva infatti costruita e assemblata a Spartanburg, nella Carolina del Sud. Fu introdotta nel 1995, poco dopo essere stata utilizzata a scopo di lancio nel film di James Bond GoldenEye. Furono prodotte alcune varianti dell’autovettura, inclusa la versione coupé nel 1999. Il suo ritiro dal mercato avvenne nel 2002, anno in cui fu sostituita dalla BMW Z4.
Al momento del lancio, i propulsori che hanno equipaggiato la Z3 sono stati i 4 cilindri 1,8 L 8 valvole e i 1,9 L 16 valvole M43 – M44: successivamente, durante il periodo di produzione, arrivarono anche i 6 cilindri (DOHC 24V) M52 – M54 – M56 2,0 L – 2,2 L (2,3 L – 2,5 L solo nel mercato statunitense) – 2,8 L – 3,0 L – 3,2 L //MPower, 24 valvole.
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La versione coupé, caratterizzata dal padiglione di tipo “hatchback” con portellone posteriore quasi verticale, non suscitò invece lo stesso successo commerciale della cabrio.
La Z3 aveva motore anteriore e trazione posteriore, passo relativamente lungo, carreggiata anteriore e posteriore larga, sbalzi corti data la lunghezza relativamente contenuta, distribuzione quasi paritetica delle masse, baricentro basso, assetto sportivo ma confortevole, servosterzo a cremagliera diretto e preciso nonché naturalmente un potente impianto di freni a disco con un efficiente ABS.
Oltre ai modelli a quattro e sei cilindri, la Z3 è stata proposta anche in due varianti M: M roadster e M coupé, con il potente motore 3.2 della M3 erogante 321 CV. Nell’aprile del 1999 la Z3, con esclusione della variante M, ha subito un accurato lavoro di restyling; oltre ad aver aggiornato le motorizzazioni minori, vi sono state rivalutazioni estetiche negli interni e all’esterno, più in particolare gli interventi hanno riguardato l’applicazione di passaruota posteriori allargati.
Il bordo porta, che ha il suo punto più basso a livello dei sedili, è stato accresciuto leggermente aumentando la forma di cuneo verso la coda. La parte posteriore ha così preso un’estetica influenzata dal bagagliaio ridisegnato, dai gruppi ottici posteriori, dai paraurti modificati e dalla carreggiata allargata, in precedenza riservata solo alle varianti 2.8 e M.
Motore anteriore a trazione posteriore, passo lungo e posizione di guida abbassata, sono elementi che, in abbinamento alla taratura rigida dell’assetto hanno garantito il buon successo del modello.
La Z3 roadster offriva protezione ai propri passeggeri grazie alla scocca rigida con zone di cedimento a deformazione programmata, protezione antiurto laterale incorporata e airbag di serie per guidatore e passeggero (optional quelli laterali).
Le strutture tubolari multiple nei montanti anteriori e i tubi di supporto verticali con fissaggio incorporato dietro i sedili per le cinture di sicurezza, contribuiscono a realizzare il massimo grado di sicurezza passiva.
Di serie il controllo elettronico della trazione, l’ABS e altri sistemi di controllo elettronico come il controllo automatico di stabilità più trazione (ASC+T), che impedisce il pattinamento delle ruote su fondo viscido, migliorando l’aderenza al terreno nella marcia in curva e in partenza (questo dispositivo era volutamente assente nella prima versione M da 321 CV, perché questa era dotata di un differenziale posteriore autobloccante che rendeva l’auto e la guida “dura e pura”: successivamente di serie sulla più rara Z3 M da 321 CV, con motore derivato dal propulsore Motorsport dell’E46, da 346 CV, depotenziato a 321 CV). La versione americana della Z3M viene equipaggiata con il motore S52B32 di 3.152 cm³ e 176 kW poiché l’S50B32 risultava, per le specifiche USA, troppo inquinante.
Importante è la gestione elettronica del propulsore, che calcola istantaneamente le migliori condizioni di funzionamento del motore a tutto vantaggio dei consumi.
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