ALFA ROMEO GIULIA NUOVA SUPER 1.6

| Oltre mezzo milione di esemplari |

84000 km

1976

1570 | BUSSO | 102 CV

178 Km/h

572.646 TOT

Prodotta: 1974 / 1977

Alfa Romeo Giulia è un’autovettura prodotta dall’Alfa Romeo dal 1962 al 1977. Nata come erede della “Giulietta”, è stata proposta in numerose varianti di carrozzeria, nelle tipologie berlina, coupé, cabriolet e spider.

Complessivamente, in 15 anni, ne sono stati prodotti circa 1 milione di esemplari. Ciò ha reso la Giulia una delle vetture più vendute della storia dell’Alfa Romeo; di questi, 572.646 furono realizzati nella versione berlina tre volumi.

Nata all’inizio degli anni Sessanta col compito di sostituire la Giulietta, ne riprendeva lo schema meccanico di base. Il motore era a quattro cilindri di scuola aeronautica, con distribuzione bialbero e costruzione interamente in alluminio. Rispetto a quello della sua progenitrice era presente, oltre all’incremento di cilindrata da 1290 a 1570 cm³, l’importante innovazione delle valvole di scarico raffreddate al sodio (le valvole erano cave, e la cavità conteneva granuli di sodio, che trasportavano il calore dal fungo verso lo stelo).

La vettura, secondo le strategie dei vertici Alfa Romeo, doveva essere lanciata in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Arese, ma a causa dei continui ritardi nella consegna dello stesso, i primi esemplari di Giulia, che furono assemblati nel 1962, vennero realizzati interamente allo storico impianto milanese del Portello. Poi, per circa 2 anni, si ebbe una curiosa fase di transizione durante la quale le scocche erano prodotte ad Arese, mentre la componentistica meccanica proveniva ancora dal Portello. Ciò fu possibile per la distanza dei due siti produttivi, che era di soli 15 chilometri. La prima vettura ad essere prodotta interamente ad Arese fu invece la Giulia GT del 1963.

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Nel 1974 un restyling consistente diede vita alla Nuova Super. A cambiare furono il frontale (nuova calandra in plastica nera, diverso scudetto Alfa Romeo, cofano motore liscio), i paraurti (più avvolgenti), la coda (cofano liscio, diverso layout delle luci) e gli interni (plancia rivista, consolle centrale con bocchette di ventilazione frontali, pavimento in moquette, sedili con poggiatesta). Per quanto riguarda invece la meccanica, non ci fu nessuna novità. La gamma rimaneva composta delle versioni “1,3” da 89 CV e “1,6” da 102 CV (DIN).

Nonostante gli anni trascorsi, la Giulia continuava a distinguersi, anche in quest’ultima versione, per le doti motoristiche, telaistiche ed aerodinamiche : una nota rivista specializzata annotò “la berlina 1300 più veloce del mercato“, e ancora nell’accelerazione da fermo “il tempo sul chilometro da fermo […] è ancora oggi il migliore ottenuto da berline 1300”.

Nel 1976 venne lanciata la Nuova Super Diesel, mossa da un 4 cilindri Diesel di 1760 cm³ prodotto dalla Perkins Engines (era lo stesso dei furgoni Alfa Romeo F12). Progetto figlio della crisi petrolifera, adottava un motore da 55 CV secondo le specifiche SAE equivalenti a 52 CV DIN, che consentiva una velocità massima di 138 km/h dichiarati dalla Casa. Costruito interamente in ghisa, già per l’epoca era considerato poco adatto ad una berlina di impostazione sportiva a causa del suo eccessivo peso. La Nuova Super Diesel non ottenne il successo commerciale sperato e ne vennero prodotte all’incirca 6.500. Questa versione ebbe però un primato: fu la prima autovettura con motore Diesel ad entrare ufficialmente nel listino Alfa Romeo.

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