Renault 8 GORDINI

Una sinfonia per i veri appassionati

 

100.000 km

1968

1255 | GORDINI | 110 CV SAE

175 Km/h

8.981

Prodotta: 1947 / 1961

La R8 Gordini – prodotta tra il 1966 e il 1970 – è sicuramente tra le più famose (se non la più famosa) della linea Renault 8. Una fama dovuta, oltre che alla sua linea sportiva, anche ai successi ottenuti nel panorama motoristico.

DA CLASSICA A SPORTIVA
Se inizialmente la R8 doveva essere solo l’erede della Dauphine, in seguito alle vittorie il marchio della Losanga decise di crearne una versione sportiva non solo per i piloti. Nell’ottobre del 1963 fu avviato cosi il progetto destinato alla realizzazione della nuova versione sportiva. Mentre la parte telaistica fu demandata ai tecnici Renault, il motore fu invece affidato ad Henry Frétet e Amedeo Gordini, colui il quale trasformò 4CV e Dauphine in prototipi vincenti. La R8 Gordini è un mix tra componenti forniti dalla casa madre e altri realizzati dallo stesso Gordini, come la testata con condotti di tipo cross-flow e camere di scoppio emisferiche.

Al Salone di Parigi del 1964 fu presentata la R8 Gordini, equipaggiata dallo stesso motore della Major, ma con le modifiche previste da Gordini che ne innalzarono la potenza da 50 a ben 95 CV SAE, permettendo alla vettura di raggiungere una velocità massima di 170 km/h. Tra le altre caratteristiche che differenziavano la Gordini dalle altre R8, va senz’altro segnalato il retrotreno a doppi ammortizzatori idraulici, nonché il nuovo servofreno Hydrovac, già sperimentato dai privati nelle occasioni d’impiego delle prime R8 nelle competizioni.

Leggi di più

IN AUTOCASTELLO
Per avere la R8 Gordini feci uno scambio con un collega di Abbiategrasso”, ci racconta Maurizio Cozzi, il titolare di Autocastello. “Per convincerlo gli diedi una R 21 Nevada 2.000 benzina 4 x 4. Non ne fu felicissimo, ma lo scambio in un modo o nell’altro ha soddisfatto entrambi”.
E il restauro? “La vettura aveva la pompa dei freni da fare a causa del prolungato inutilizzo e aveva – aggiungerei inspiegabilmente – la parte interna delle portiere verniciate in nero opaco. È bastato portarla in carrozzeria per risolvere il problema: abbiamo rifatto anche le strisce bianche che sono la caratteristica della vettura e ripristinato il sedile di guida, non originale, ma sportivo, coevo e pertinente con lo stile della vettura.
Eliminando i paraurti l’abbiamo resa più “corsaiola”, e gli abbiamo aggiunto i bolli porta numeri, in carta adesiva sulle porte, e montato dei fari gialli supplementari sfruttando i supporti dei paraurti. La marmitta trasversale, non originale, ma coeva, è molto sportiva e dà un sound al motore da auto da corsa. Una vera e propria sinfonia per i veri appassionati”
.

CURIOSITÀ
La R 8 Gordini 1.300 di serie dichiarava 110 cv SAE grazie a due carburatori doppio corpo Weber da 40, montava un cambio a 5 velocità e dichiarava una velocità massima di 185 km/h. Al contrario della R 8 Gordini 1.100, che manteneva l’estetica della R 8 normale (strisce bianche a parte), la versione 1.300 presentava un più grintoso frontale a 4 fari, con i due centrali di profondità. Per un migliore bilanciamento dei pesi e per aumentare l’autonomia, la R 8 Gordini montava due serbatoi della benzina, uno nel vano anteriore da 15 litri e uno posteriore da 35 litri, con un commutatore tra i due molto

Vieni a trovarci

ti aspettiamo in via Torquato Tasso, 3

Contattaci

Un nostro consulente ti risponderà il prima possibile

Normativa sulla privacy